Ma chi cazza sono ste CazzeDure?

Cazze Dure é una community di arrampicata sportiva nata in una piccola palestra varesotta quasi per gioco, tra un gruppo di ragazze con un’irrefrenabile voglia di scalare.

L’obiettivo è stato fin da subito creare un gruppo inclusivo ed eterogeneo attraverso cui coltivare, ma soprattutto condividere, la passione per l’arrampicata.

Ci si è accorte immediatamente che il nostro gruppo esercitava un’attrattiva particolare per la tribù dei climbers; dapprima in palestra e poi in falesia e nelle aree boulder, ruotavano attorno alle Cazze Dure un gran numero di persone. Così, tra tacche, corde, crashpad e rinvii sono nate amicizie, amori, passioni e progetti. Per questo abbiamo creato un progetto digitale sui social per poter espandere la community.

La forte componente femminile è un elemento caratterizzante che ha definito il progetto fin dall’inizio; per questo uno degli scopi di Cazze Dure è raccontare l’arrampicata da un punto di vista femminile.

Come mai tutta questa volgarità?

Il nostro nome vuole essere una satira del comune approccio machista di cui sono spesso intrise le realtà sportive, che associa la prestanza fisica e la performance sportiva a caratteristiche prettamente maschili. Fin dalle prime scalate ci siamo rese conto di quanto nel mondo dell’arrampicata sia comune ricevere incitamenti a suon di “alè duro”, “alè maschio”, “si così a cazzo duro!”, così abbiamo deciso di femminilizzare alcune delle espressioni che ci venivano rivolte decostruendo ridicolizzando questo approccio alla scalata.

Ma allora che cazza volete?

Il grande sogno è che, partendo da una dimensione locale, si riesca a costruire una grande community di Cazze Dure che vivano l’arrampicata in modo tenace, forte e cazzuto ma allo stesso tempo solare, colorato e spensierato. Ci piace pensare ad una arrampicata libera, che sia per ognuno ciò di cui ha bisogno: che sia passione o passatempo, vocazione, ragione di vita o frivolezza,… Non vogliamo né un’arrampicata eroica e machista legata solo al grado, né un’arrampicata guaritrice di ogni male esistenziale.

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