workshop 5 marzo 2025

Mercoledì sera abbiamo inaugurato l’anno sociale, organizzando una seratona culturale firmata Cazze Dure, in collaborazione con ProUp Team!
Tra una una birra e un’altra, abbiamo parlato delle origini dell’arrampicata sportiva.
Partendo dalle primissime esplorazioni in montagna abbiamo scoperto le precarie tecniche di assicurazione della prima metà del ‘900. Abbiamo sfogliato vecchie riviste e libri di arrampicata; maneggiato vecchi dadi e friend, staffe e caschetti.
Abbiamo parlato di come, con la rivoluzione culturale degli anni ’60, prima in America, poi in Europa, si diffonde un’idea nuova di arrampicata come ricerca della bellezza del gesto atletico e conquista dell’inutile. Così nascono le prime falesie popolate da strani tipi a petto nudo con calzamaglie colorate e capelli lunghi. Si scoprono in questo periodo anche le aree boulder che generano non poco scalpore nel mondo della scalata.



Ci siamo confrontati su quanto l’arrampicata per come la conosciamo oggi sia una disciplina giovane e ancora in fase di sviluppo. Riflettendo sulle origini dell’arrampicata sportiva ci siamo resi conto di quanto l‘alpinismo eroico fosse espressione dei bisogni e della società del secolo scorso. Affascina molto ragionare su come la montagna sia stata terreno di sfida tra uomini e tra uomo e natura, alla ricerca della massima espressione delle capacità fisiche umane.



Con l’avvento della società del benessere cambiano i bisogni e le necessità, portando ad una rivoluzione culturale nel mondo sportivo. Nascono così le prime competizioni su roccia (Sport Roccia, 1985-1989) e poi sulle prime strutture artificiali (Rock Master). Si comincia ad interessarsi all’avanzamento del grado, alla conquista della difficoltà che si sostituisce alla conquista della vetta.
Pensiamo che conoscere la storia dell’arrampicata sia importante per qualsiasi persona che scala, a prescindere che scali sui quinti o sugli ottavi. Il mondo della scalata è nel vivo di un periodo di forte mutamento ed espansione dopo l’inserimento dell’arrampicata alle olimpiadi: è importante comprendere il percorso che ha portato all’arrampicata contemporanea, per poter capire e contestualizzare i dibattiti che periodicamente infiammano il mondo del climbing.
Spesso si parla della necessità o meno di chiodare vie storiche, di rendere sempre più facilmente accessibili le falesie, si sentono ancora discutere i veterani sull’eticità del chiodare a fix,..
Agli occhi di chi non conosce la storia di questo sport paiono discorsi inutili per feticisti della roccia o strani pensieri nostalgici di vecchi climber. Se ci si impegna a scoprire la storia dell’arrampicata, viene naturale rendersi conto della complessità che caratterizza alcune tematiche, che non possono essere ridotte ad un banale schieramento pro/contro i fix, pro/contro la plastica, pro/contro la speed, ecc…
Speriamo che questa serata sia la prima di tante occasioni di scambio e di condivisione di pensieri e idee sull’arrampicata e sul mondo della montagna in generale.
Fateci sapere nei commenti le tematiche che vorreste affrontare nelle prossime seratone culturali di cui volete discutere insieme a noi!




